Storia del vino in Toscana: dai primi vitigni ai giorni nostri

 

La Toscana vanta un'invidiabile produzione di vini, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo: una storia lunga secoli caratterizzata da eventi, luoghi e civiltà incredibili, tutta da scoprire.

 

Storia del vino in Toscana: dai primi vitigni ai giorni nostri. Ebbene sì, i vini toscani vantano una storia con radici antiche e profonde che vede protagonisti il Chianti, il Brunello di Montalcino, ma anche i vitigni del Sangiovese. Scopriamo insieme tutta la storia.

 

Per approfondire: “Storia e origini della vite: quando è nato il vino

 

Dagli Etruschi ai marchi DOC e DOCG

Le testimonianze affermano che in Toscana, sin dal 500 a.C,. si producesse vino e, a farlo, furono quasi sicuramente gli etruschi, portando la viticoltura nell’ex territorio dell’Etruria, una pratica incentivata anche dallo sviluppo rurale in epoca romana. Tuttavia, è importante sottolineare che furono i Greci a insegnare agli Etruschi a fare il vino. Si trattava di un vino molto prezioso che veniva esportato in capienti anfore, soprattutto attraverso i commerci marittimi, ceduto in cambio di metalli, sale, corallo e schiavi. Si trattava di un vino giallo dorato, aromatico e molto profumato, simile al succo d’uva, ma molto più liquoroso rispetto a quelli di oggi. Il sistema di vinificazione aveva luogo in cantine scavate nel tufo e realizzate su tre piani, e per la vendemmia veniva utilizzata uva perfettamente matura, con una fermentazione che si effettuava fra i 5 e gli 8 giorni. L'assaggio finale veniva eseguito in piccoli contenitori da alcuni esperti selezionati che si riunivano a banchetto, li potremmo chiamare primi enologi della storia del vino in Toscana.

In seguito, intorno all'anno Mille, la viticoltura iniziò pian piano a diffondersi grazie al lavoro dei monaci Benedettini e Vallombrosani, mentre nel 1282 venne fondata a Firenze l’Arte dei Vinattieri, società che amministrava il commercio del vino nella città e nel contado fiorentino. Nel 1716 fu emanato il bando granducale di Cosimo III, determinando la protezione di quattro zone vinicole, che formano l’attuale Denominazione di Origine:

  • Chianti;
  • Carmignano;
  • Pomino;
  • Valdarno superiore.

Nel XIX secolo, dopo aver confermato la supremazia del Sangiovese sul Canaiolo nero e la Malvasia, si continuarono a sperimentare nuovi vini, trovando un particolare tipo di Sangiovese: il Brunello di Montalcino. Nel 1963, con la legge sulla tutela delle denominazioni di origine, i vini toscani cominciarono a ricevere i primi riconoscimenti:

  • la Vernaccia di San Gimignano è stato il primo vino italiano a ricevere il marchio DOC (denominazione di origine controllata);
  • il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano, nel 1980, sono stati i primi a ricevere la DOCG (denominazione di origine controllata e garantita).

 

Il Novecento in Toscana

Con il tempo, grazie a una rivoluzione del sistema vinicolo toscano e con nuove tecniche di ricerca, si diffuse la “barrique” (piccola botte in legno con capienza di 225-228 l), e venne realizzato un miglioramento del Sangiovese e dell’uso dei vitigni di altre regioni, per creare nuovi blend, quindi miscele con altri vini. Si iniziò a valorizzare maggiormente il territorio toscano, ma anche a prendere in considerazione nuove aree a scopo vinicolo, come la costa tirrenica.

Grazie al vino Chianti, la Toscana si riprese molto più facilmente e rapidamente dall'epidemia di filossera che colpì la maggior parte delle vigne italiane. Le cose per il vino cambiarono in meglio grazie a regole precise per la sua produzione, specialmente in cantina, prestando quindi particolare attenzione alle temperature in fase di vinificazione.

Nella seconda metà del Novecento nacque quindi la viticoltura moderna: una nuova tecnica di vinificazione, una nuova struttura e un nuovo costo dei vini toscani, che vennero presto soprannominati “Supertuscans”, che non sono altro che le etichette più celebri che continuano a riscuotere ogni anno un successo planetario in tutto il mondo.

Leggi anche: “Meglio uno spumante italiano o uno champagne francese? Tutte le differenze”.

La tradizione vinicola toscana è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per la produzione del suo pregiatissimo vino. L'azienda vinicola Arlaro nasce negli anni ‘70 tra i meravigliosi paesaggi rurali della Toscana, una passione tramandata di padre in figlio che ha dato vita al marchio Forre 563, nato dal desiderio di valorizzare e far conoscere un territorio sotto una luce diversa, una parte della Toscana poco conosciuta e tutta da scoprire.

Vieni a conoscere la nostra azienda e prenota la tua degustazione di vino presso la nostra cantina. Contattaci per tutte le informazioni.