Come abbinare il vino alla carne: la guida per non sbagliare
La carne offre moltissime possibilità di abbinamento con vini di ogni genere, soprattutto in base alle diverse origini, alle modalità di cottura, ma anche alla regionalità delle ricette.
Come abbinare il vino alla carne: la guida per non sbagliare. Saper associare correttamente il vino alla carne rappresenta una vera e propria arte. Si tratta di un'abilità caratterizzata da svariate soluzioni. Scegliere il vino giusto significa fare la differenza, rendendo una cena, un pranzo o una semplice degustazione, un'esperienza gustativa unica e speciale. Che tu sia già un intenditore di vini o un principiante, continua a leggere per scoprire come abbinare il vino alla carne in modo perfetto e valorizzare tutti i tuoi piatti.
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Scegliere il vino giusto con la carne
In generale le carni possono essere bianche, rosse o scure, nello specifico:
- pollame e coniglio hanno carni bianche;
- bovini e suini adulti hanno carni rosse.
Tra i vari tipi di carne bisogna distinguere la loro intensità gusto-olfattiva e di struttura, ma anche i diversi tipi di cottura e la varietà delle ricette. Un'altra caratteristica delle carni è la succulenza, specialmente per le carni crude o cotte al sangue. Questi e tanti altri fattori rendono estremamente ampia la scelta di vini in abbinamento alle carni.
Inoltre, ci sono anche dei miti da sfatare, ad esempio che alla carne rossa deve essere associato per forza un vino rosso. Gli elementi da considerare e analizzare, infatti, sono numerosi, nello specifico:
- il tipo di carne;
- il tipo di cottura;
- eventuali salse e spezie.
Ad esempio, più complessa è la cottura più il vino dovrà essere strutturato. Andiamo ora a scoprire i tipi di carne più comuni e il vino più adatto a renderla ancora più saporita e gustosa.
Vino con carne bianca
Le carni bianche sono particolarmente povere di grassi. Nello specifico parliamo di pollame (pollo e tacchino). Faraona, anatra e oca hanno carni più scure e saporite, più grasse e nutrienti. Il coniglio possiede invece una carne meno magra rispetto a quella dei volatili, con un contenuto proteico simile a quello della carne bovina.
Per tacchini, polli, e capponi, cotti e conditi in maniera semplice, sono indicati vini bianchi di una certa struttura e personalità. Se invece il condimento e la cottura sono più elaborati, dovrà aumentare anche l’intensità gustativa del vino.
Un vino rosato è perfetto invece per un pollo alla brace o un arrosto speziato. Se cucinato con peperoni o preparato “alla cacciatora” si accompagnerà a un vino rosso giovane e non troppo alcolico. Faraona, anatra e piccione prediligono vini rossi strutturati, complessi e con buone componenti aromatiche.
Vino con carne rossa
Per le grigliate di manzo l’abbinamento migliore è con vini rossi di buon corpo, in grado di asciugare la notevole succosità della carne. Si parla quindi di vini rossi con un buon tannino che attenui la nota dolce con acidità e freschezza. Più la componente grassa del piatto aumenta, più bisognerà aumentare tannino e struttura.
La cacciagione è caratterizzata da carni molto saporite; per questo occorre armonizzare l’intensità gustativa del piatto alla complessità e alla struttura del vino. I vini rossi più indicati sono quelli più robusti, di medio e lungo invecchiamento: per la selvaggina meglio rossi sapidi, con note speziate. La selvaggina da piuma, come anatra, faraona e beccaccia richiedono vini rossi di buona struttura, rotondi e caratterizzati da tannini morbidi. La selvaggina da pelo come cinghiale, cervo e capriolo richiederà i vini più pregiati, ossia vini rossi di grande corpo e lungo affinamento.
In generale, con la carne rossa come la salsiccia, costolette, bistecche, è consigliato un vino rosso dalla corposità molto più consistente. I bolliti, invece, hanno minore succulenza e gusto più morbido, per questo viene indicato vino con caratteristiche intermedie, moderatamente tannico.
Per piatti di carne di maiale caratterizzati da decisa grassezza, come salumi cotti ma soprattutto bolliti come lo zampone o il cotechino, l’opzione migliore è per un rosso frizzante, la cui effervescenza contrasta efficacemente grassezza e untuosità del piatto.
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